Diabete mellito, la depressione predice una ridotta sopravvivenza e la riospedalizzazione nei pazienti con insufficienza cardiaca
Una ridotta sopravvivenza e la riospedalizzazione nei pazienti con insufficienza cardiaca sono associate al diabete comorbido e ai sintomi depressivi.
Sono necessarie strategie efficaci per valutare e gestire regolarmente le condizioni di comorbidità con l’obiettivo di migliorare la sopravvivenza e ridurre i tassi di ospedalizzazione.
Sono stati valutati i dati dal HF Health-Related Quality of Life Collaborative Registry su 663 adulti ( età media, 61 anni; 69% uomini ) per determinare l'associazione tra scompenso cardiaco, diabete mellito e depressione con la mortalità per tutte le cause e la riospedalizzazione cardiaca.
Il follow-up è stato di almeno 2 anni.
I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi: niente diabete e nessun sintomo depressivo ( n = 265 ), solo sintomi depressivi ( n=131 ), solo diabete mellito ( n=177 ), diabete e sintomi depressivi ( n = 90 ).
Il 7% dei partecipanti è morto durante il follow-up.
La presenza sia di diabete sia di depressione ( p=0.005 ), la presenza della sola depressione ( p=0.05 ), la razza bianca ( P = 0.02 ), la classe funzionale NYHA ( p=0.01 ) e le prescrizioni di farmaci antidepressivi ( P inferiore a 0.001 ) erano tutti predittori indipendenti di aumento della mortalità.
L'assenza di una diagnosi di malattia dell'arteria coronaria ( p = 0.001 ), l’aumentato indice di massa corporea ( BMI ) ( p=0.02 ) e di una più alta frazione di eiezione del ventricolo sinistro ( p=0.002 ) erano tutti fattori predittivi di ridotta mortalità.
Un predittore significativo di mortalità erano i sintomi depressivi ( hazard ratio, HR=1.12 ), mentre il diabete non lo era ( HR=0.93 ).
Ci sono stati 115 ricoveri cardiaci durante il follow-up.
Rispetto ai partecipanti senza diabete o depressione, i partecipanti con diabete e depressione avevano una probabilità 2.4 volte maggiore di essere riospedalizzati.
E’stata riscontrata una probabilità 1.7 volte maggiore di riospedalizzazione per i partecipanti a cui erano stati prescritti farmaci antidepressivi rispetto a coloro che non avevano avuto prescrizioni.
Un predittore significativo di riospedalizzazione era rappresentato dai sintomi depressivi, ma non dal diabete.
Dallo studio è emerso che la combinazione di diabete comorbido e sintomi depressivi era associata a un rischio 3.7 volte e 2.4 volte maggiore, rispettivamente, di mortalità e riospedalizzazione cardiaca.
La presenza di diabete mellito, scompenso cardiaco e sintomi depressivi ha un effetto cumulativo sulla mortalità e sulla riospedalizzazione per cause cardiache. ( Xagena2015 )
Fonte: BMJ Open Diabetes Res Care, 2015
Endo2015 Cardio2015 Psyche2015
Indietro
Altri articoli
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Intervento sullo stile di vita con camminata per i pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio WATCHFUL
L’attività fisica è fondamentale nella gestione dell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta e la camminata integrata nella vita quotidiana...
Effetti della Semaglutide su sintomi, funzionalità e qualità di vita nell'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata e obesità: analisi prespecificata dello studio STEP-HFpEF
I pazienti con insufficienza cardiaca ( HF ) con frazione di eiezione conservata ( HFpEF ) e obesità presentano un...
Effetti cardiaci e metabolici di Dapagliflozin nell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata: studio CAMEO-DAPA
Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) riducono il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei...
Sospensione in cieco del trattamento randomizzato a lungo termine con Empagliflozin oppure placebo nei pazienti con insufficienza cardiaca
Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...
Fattori di rischio per insufficienza cardiaca tra i sopravvissuti paneuropei al tumore infantile: studio PanCareSurFup e ProCardio
L'insufficienza cardiaca ( HF ) è una complicanza potenzialmente pericolosa per la vita del trattamento del tumore infantile. È stato valutato...
Endotelina-1, esiti nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ed effetti di Dapagliflozin: studio DAPA-HF
ET-1 ( endotelina-1 ) è implicato nella fisiopatologia dell'insufficienza cardiaca e della malattia renale. La sua importanza prognostica e la...
Valutazione del metabolismo, della funzione e della fisiologia dell'energia cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca che assumono Empagliflozin: studio EMPA-VISION
Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio 2 ( SGLT2 ) sono emersi come trattamento fondamentale per i pazienti con insufficienza cardiaca...
Associazione tra livelli di emoglobina ed efficacia del Carbossimaltosio ferrico per via endovenosa nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta e carenza di ferro: analisi del sottogruppo AFFIRM-AHF
La carenza di ferro, con o senza anemia, è un fattore prognostico sfavorevole nell’insufficienza cardiaca ( HF ). Nello studio...
Effetto di Dapagliflozin sugli eventi di insufficienza cardiaca totale nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione leggermente ridotta o preservata: analisi prespecificata dello studio DELIVER
Nello studio DELIVER ( Dapagliflozin Evaluation to Improve the Lives of Patients With Preserved Ejection Fraction Heart Failure ), Dapagliflozin...